Spesso come insegnante mi chiedo come coinvolgere i miei alunni rispetto a ciò che ritengo possa essere significativo per loro. Durante il lockdown e la didattica a distanza non è stato facile stimolare e percepire l’entusiasmo dei miei alunni.
Ho pensato a diverse attività che potessero colmare la distanza e rendere i bambini più partecipi sopratutto nella “speaking”, che rimane l’aspetto più complesso in lingua inglese. Sentire e valutare la loro pronuncia nella formulazione di brevi frasi, non poteva essere relegato ad un mero esercizio o alla sola registrazione di vocali, volevo qualcosa di più! 😉
Dopo avere spiegato le tre forme del “verb to be”, realizzando video lezioni e presentazioni riassuntive era necessaria la restituzione di un’attività che dimostrasse lo studio e la comprensione dell’argomento. Proprio in questo frangete ho proposto alla classe di eseguire, come compito, la registrazione di brevi video dove ognuno avrebbe dovuto ripetere due o più frasi, a scelta, utilizzando le tre forme del “verb to be”. Ho caldeggiato l’utilizzo della piattaforma Tik Tok, il social che spopola tra gli adolescenti, ma anche tra gli alunni della primaria è conosciuto e utilizzato.
Quando ho iniziato a visionare i primi video, non credevo ai miei occhi, anche gli alunni, generalmente chiusi e introversi in classe, hanno saputo esprimersi con disinvoltura scegliendo modalità fresche e divertenti. Questo ha generato nuovi punti di vista ed allargato le prospettive sull’osservazione e valutazione dei miei alunni.
Per chi ancora non lo conoscesse, Tik Tok , lanciato nel 2018, è rapidamente diventata una destinazione di riferimento per l’intrattenimento in video brevi (da 15 ai 60 secondi) con filtri ed effetti “super cool” che piacciono molto ai ragazzi.
Tik Tok permette di acquisire talento, e quindi gratificazione immediata, rapidamente e con poco sforzo. Che si tratti di interpretare una coreografia, o di parlare in lingua inglese (anche drammatizzando…. con l’aiuto dei filtri è più semplice) l’app aiuta l’utente a realizzare il video e a migliorare continuamente, registrazione dopo registrazione. Potrei dire che è la giusta commistione di due tipi di apprendimento: l’informal learning e il learning by doing, due tendenze dell’e-learning che sono già in atto in molti progetti di formazione. Inoltre molti ragazzi aiutano i coetanei a usare l’app e li invitano in Challenge ovvero competizioni dove tutti provano a fare la stessa cosa reinterpretandola e cercando di migliorarsi. Quindi entrano in gioco spirito d’iniziativa e creatività.
Qui potrai vedere alcuni dei video che ho ricevuto.
Di seguito ti lascio il link ad un video tutorial che spiega come creare un profilo e iniziare con le prime funzioni.
Tra le ultime notizie Ansa ho letto che Tik Tok punta a diversificare i contenuti con video di taglio educativo e didattico che vanno ad affiancarsi a quelli di intrattenimento. Il social ha avviato il programma #imparacontiktok volto a divulgare i video didattici. Inoltre se il tuo stile d’insegnamento è “friendly” e i social sono la tua passione potrai prendere ispirazione dalla simpatia e leggerezza di un docente molto seguito: SANDRO MARENCO.
Concludo questo post riportando le parole che hanno ispirato le mie riflessioni, le troverai nel primo capitolo del testo di Pier Cesare Rivoltella – FARE DIDATTICA CON GLI EAS (lo puoi trovare qui) – condivido questo pensiero:
” Se non so cosa sia Ruzzle, o non conosco Giocatori brutti, se sul mio cellulare non ho scaricato WhatsApp, mi manca qualcosa per comprendere i ragazzi che ho in classe. Qui il problema non è né di accesso, né di linguaggio: è di conoscenza”. Se l’insegnante non dimostra di essere informato, se non sa nemmeno di cosa si tratti, gli sarà molto difficile legittimarsi, lo guarderanno subito con sospetto. Ruzzle ai suoi tempi, tik tok come Instagram oggi, sono un’occasione per un gruppo di affinità, un passatempo, un argomento di discussione, un modo per essere cool.
In altre parole è un dispositivo culturale attorno a cui si organizzano le pratiche di costruzione, circolazione e condivisione dei significati degli adolescenti e anche dei bambini.
SE NON LO COMPRENDI SEI FUORI! ”
Questo messaggio, un po’ forte, non deve scoraggiarci perché anch’io non sono una fruitrice assidua di Tik Tok. Voglio solo che sia una riflessione rispetto a ciò che gli insegnanti possono fare per avvicinare i propri studenti per usare anche dei canali inconsueti, la curiosità dovrebbe muovere sempre l’agire di un insegnante. Come per altre professioni è fondamentale restare aggiornati, al passo con i tempi, sopratutto in questo periodo storico di continue evoluzioni in ambito tecnologico e sociale.
Consigliare l’uso di Tik Tok è stato un tentativo ben riuscito, ma non preoccuparti per l’aspetto tecnico, perché i tuoi alunni sapranno aiutarti sull’utilizzo di quest’app e l’informal learning e il learning by doing aiuteranno anche te, abbiamo sempre qualcosa da imparare dai nostri ragazzi!
Se ti va di commentare e dire la tua ti aspettiamo sulla nostra pagina Facebook e da poco anche su Instagram. A presto 🙂
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