Come realizzare una semplice attività clil sui colori
Oggi vi voglio raccontare un progetto CLIL interdisciplinare di inglese e arte realizzato nella mia classe prima quest’anno. Vi avevamo promesso nuove idee su attività CLIL, eccone una fresca di realizzazione. Il tutto è partito da un meraviglioso libro acquistato la scorsa estate, MIX IT UP di Hervé Tullet, un artista contemporaneo e scrittore di libri per bambini. Colore e fantasia creativa permeano il libro e tutta la sua attività, coinvolgendo il bambino in prima persona. Egli così non è solo un lettore passivo, ma partecipa alla lettura del libro facendo previsioni ed interagendo con esso. Nel testo, breve e di facile comprensione, sono presenti immagini che agevolano l’immersione nella lettura. I colori e le loro interazioni si fondono nel testo conferendogli una valenza educativa. I miei alunni erano talmente coinvolti da non rendersi conto dell’apprendimento in atto.
Ecco la filosofia di Hervé Tullet in poche righe:
Da molti anni realizzo laboratori creativi con bambini…ho sviluppato questi momenti di creazione collettiva pensando all’arte come mezzo, come gioco, e non come fine…nei miei laboratori, li aiuto a esprimersi liberamente incanalando la loro immaginazione. L’energia collettiva e la dinamica di gruppo sono di per sé il risultato. Hervé Tullet – La fabbrica dei colori
In un primo momento è avvenuta la lettura del testo e successivamente è stato avviato un laboratorio di ricostruzione del libro usando tempere e cartoncino bianco. Ciò ha richiesto numerose lezioni: ci siamo divertiti a mixare i colori come suggerito dal testo, creando i secondari a partire dai primari per lo più giocando. Ogni lezione è iniziata con la lettura animata del libro, tanto che nelle ultime lezioni erano i bambini ad anticipare il contenuto della pagina successiva. Tutte i fogli di cartoncino realizzati sono stati poi assemblati in un libretto che abbiamo regalato ai genitori in occasione della lezione aperta e della mostra a conclusione del progetto.
Durante la lezione aperta i genitori sono stati coinvolti in un laboratorio gestito dagli alunni stessi (in italiano) e hanno visitato la mostra allestita nel corridoio della scuola con le opere create collettivamente dai loro figli. Ogni elaborato infatti è stato il frutto di una collaborazione tra gli alunni, che hanno lavorato sempre insieme sviluppando le loro abilità di cooperazione. Abbiamo anche in questo caso preso spunto da Hervé Tullet e dal suo “La fabbrica dei colori“, testo che offre innumerevoli idee e che vi consiglio caldamente. Hanno infine partecipato alla lettura animata di MIX IT UP, testo da cui è partito il progetto.
Ecco una parte della nostra EXPO IDEAL
Anche se si è trattato di un progetto sui colori, argomento solitamente riservato alle prime/seconde, si potrebbe proporre alle classi più alte, aumentando semplicemente la difficoltà. Avendo una prima ho svolto in inglese solo le lezioni inerenti MIX IT UP, tornando all’italiano per la conduzione dei laboratori, che altrimenti sarebbero stati di difficile gestione. Ma se ben strutturato e pensato il laboratorio di arte alla Hervé Tullet può diventare un’occasione per un’immersione nella lingua davvero significativa perché orientata ad uno scopo. Perché non provare?
Non vi nascondo che il lavoro è stato faticoso e particolarmente impegnativo, ma allo stesso tempo carico di soddisfazioni. In questo caso l’inglese non è stato relegato alle sole ore curriculari, ma si è fuso con l’arte rompendo la canonica divisione disciplinare. Anche gli alunni apparentemente meno coinvolti hanno partecipato con entusiasmo. Vedere un gruppo di bambini sfogliare MIX IT UP all’intervallo al posto di correre e giocare è stata veramente una grande soddisfazione.
Altre attività di inglese sui colori le potete trovare qui e qui. Continuate a seguirci sulla nostra pagina Facebook. Per ulteriori approfondimenti su Hervé Tullet vi consiglio di visitare il suo sito.
Nell’ultimo periodo tra Open Minds e Jack Potato è nata una bellissima collaborazione, culminata in questo meraviglioso articolo che Claudia Adamo ha deciso di condividere con noi. Una coinvolgente proposta di teatro in lingua inglese. Speriamo che le sue parole possano entusiasmarvi come hanno fatto con noi! Buona lettura!
In questo ultimo mese di scuola in tante scuole fervono i lavori per la recita finale. Ho allora pensato di proporvi un testo semplice in inglese che può essere imparato nelle varie classi della scuola primaria. E’ bello che i bambini possano dimostrare ai genitori cosa hanno fatto in lingua. Inoltre fare teatro in inglese è sicuramente un modo favorevole per insegnare loro tante parole nuove.
Il fatto di doverle pronunciare ad alta voce costringerà tutti a dovere allenare una buona pronuncia: questo a mio avviso è davvero importante, perché automatizzare la pronuncia corretta delle parole aiuta non solo le abilità produttive, ma anche quelle ricettive. Se i bambini si abituano a dire le parole correttamente ad alta voce allenano gli schemi motori che permettono di “dire bene” le parole in inglese.
Nel teatro in lingua inglese ci sono tradizionalmente anche molte canzoni, che sono il modo più naturale per “ascoltare e riprodurre” la pronuncia corretta, aiutati dal ritmo e dalla musica.
Fare una recita in inglese, in altre parole, non è soltanto “dimostrare” ma anche maturare e perfezionare la conoscenza linguistica, con risultati a lungo termine.
Tra le tante recite che stiamo proponendo in varie scuole di Milano e dell’hinterland con i nostri docenti madrelingua, vi propongo una sequenza di semplici “play” sul tema dell’acqua. L’acqua è un tema veramente versatile, perché si può connettere con il programma di scienze (a latere per esempio di un progetto CLIL) oppure con il programma in inglese (weather and seasons).
Fonte: Pinterest
Qui diamo le parti semplificate, da cui ogni insegnante può partire per ampliare la recita come desidera. Il testo è originale, scritto dai nostri maestri madrelingua, e può essere liberamente usato ed interpolato.
PRIMA E SECONDA
Per i bambini piccoli abbiamo creato un testo molto semplice, sulla base di argomenti che avevamo studiato già in classe e che tutti i bambini hanno imparato a conoscere, ovvero i colori ed il tempo atmosferico.
Topics: saluti, colori, weather (sun, snow, rain, rainbow), aggettivi di grado positivo;
Grammar: pronomi personali e verbo to be (I am/ you are)
Fonte: Pinterest
Bambino1 „Hello, I am Mr. Sun!“ („Hello Mr. Sun!“)
„I am yellow and hot!“ („You are yellow and hot!“)
Bambino2 „Hello, I am Mrs. Snow!“ (other kids: „Hello Mrs. Snow!“)
„I am white and cold!“ („You are white and cold!”)
Bambino 3: „Hello, I am Mr. Rain!“ (other kids: „Hello Mr. Rain!“)
„I am wet! I am water!“ („You are wet and you are water!“)
Bambino 4: „Hello, I am Mrs. Rainbow!“ (other kids: „Hello Mrs. Rainbow!“)
„I am yellow! (you are yellow!) I am orange! (you are orange!) I am red! (you are red!) I am green! (you are green!) I am blue! (you are blue!) I am purple! (you are purple!)
Per i bambini piu’ grandi proponiamo una carrellata di città (i bambini si sono divertiti tantissimo a fare i fondali delle varie città del mondo), con il pretesto del viaggio di una curiosa gocciolina di pioggia, che decide di girare il mondo facendoci conoscere le particolarità del tempo atmosferico nelle varie città.
Fonte: immagine di repertorio Open Minds
In questo „play“ ci sono più parti: gli insegnanti possono adattare il testo a seconda delle caratteristiche della loro classe, anche eventualmente aggiungendo o togliendo città (è un testo „modulare“). Il testo è originale e può essere liberamente modificato ed interpolato.
Per ogni singola città, oltre ai dialoghi, avevamo anche creato un cartellone del tempo.
Topics: saluti e presentazioni, domande e risposte, posti famosi delle città, aggettivi, pronomi personali+ verbo essere
(A curious raindrop went to see the world! It visits these cities making a local acquaintance in every city: London, Paris, New York, Tokyo, Moscow and returns to Milan to his friends and family. Between every scene, one of the kids walks on stage holding a poster that states „A FEW CLOUDS AWAY…“)
LONDON
Where am I?
Hi!
Good morning!
How do you do?
I’m Waterlina, nice to meet you!
I’m Smally Drop!
And I’m Droppy! Welcome to London!
Nice to meet you! I’m Dropson! Look at how many drops!
Oh yes, it rains a lot here!
You aaaalways take your umbrella!
We’ll show you London, it’s incredible!
There is the London bridge!
Wow, it’s very beautiful!
It really is!
And we have a queen!
Queen Elizabeth the second!
And this is her house, Buckingham palace!
Look! Hogwarts!
Nooo! Harry Potter’s castle??
I read all the books and watched all the films! It’s very, very cool!
Thank you for this visit, London is wonderful!
PARIS
Look! A tourist drop!
Hi! I’m Luc, and you’re in Paris! The city of lights!
Oh la la, Paris c’est magnifique! I’m Chloé, enchanté!
Ciao, I’m Dropson, from Milan!
Do you want to come with us to the stadium?
Yeah, PSG is playing against Liverpool!
Wow, sure! Let’s go!
…
This is so much fun, to win 5 – 0 is impressive!
Look, it’s Neymar!
Hi! Did you like the game?
YES!
Can I have your autograph? You’re my idol!
Me too!
Me three!
I will show you the city! Let’s go to the Eiffel tower!
Let’s go!
NEW YORK
Excuse me, excuse me!
Yes?
Is this New York?
Of course!
What else?
Then why is it called the Big Apple, it doesn’t look like an apple!
Eh, who knows!
It’s a mystery!
Where are you from?
I’m Dropson from Milan! Are there some football stadiums too here?
Yes!! Come with us!
But… This is not football, the ball is oval, it’s not round!
Exactly!
And the players have defensive helmets!
Of course!
Are you sure this is football? I thought of Messi, Neymar, Ronaldo…
Oooooh you mean soccer?
Nahh, that’s not cool.
Come on, let’s go to Times square, you must see Manhattan…
And Central Park…
And the Empire State Building…
And… (they exit)
RIO DE JANEIRO
Wooaaah, what is this music??
Olá! I’m Angela, welcome to Brazil!
You are just in time, today is the first day of Carnival!
Yes! We like to dance samba!
Wow, what is samba?
Samba is music…
… and dancing…
… and life!
Brazilian drops love to samba!
But we also love to play football!
Oooh, I love football!
You MUST see our stadium, Maracanã! It’s huuuuge!
And also our favourite beach, Copacabana!
What do you prefer, swimming or playing football?
Hmmm, difficult choice!
Let’s go to the beach now…
… and in the afternoon we go to the stadium!
I hope you have your bathing suit!
Let’s go! (takes out his swimming goggles)
TOKYO
Swimming in Brazil was great! But where am I now?
Konnichiwa! My name is Ryan-san! Welcome to Japan!
The land of the rising sun! I’m Simo-san!
And I’m Dropson, from Italy!
What would you like to visit?
We have supermodern buildings…
Old japanese tea rooms…
We can watch the new Godzilla film…
Or have a nice sushi!
Sushi? Did you say sushi? It’s my favourite food!
Great! Let’s go!
MOSCOW
Brrrrrrrr why is it so cold here???
We’re in Moscow!
It’s very cold, but also very beautiful!
My name is Dropoi!
And I’m Vodkadrop! I’m a very funny drop, I go to parties all the time!
Do you want to see the CSKA stadium?
No more stadiums, thank you! But I am curious about your city!
Let’s go to the Red Square and eat!
Let’s eat bliny! They are Russian pancakes!
Yummyyy!
Let’s go!
MILAN
Dropson, where were you?
I had so much fun around the world! I started in London where I saw the London bridge and Buckingham palace, then I went to Paris…
Let me guess, you saw the Eiffel tower?
Yes! And I met Neymar!
Yeah sure, and I had coffee with Cristiano Ronaldo!
You have surely seen New York?
Yes! And Rio! Wow it’s so hot there! I went for a swim!
Ah, I can imagine, so in Brazil it’s hot?
While here in Milan it’s cold?
Suuuuuure (ironically)
Exactly! And then I had sushi in Japan! Oh, and in Moscow it was freeeeezing!
Ah you went to Moscow too!
And Japan! Of course!
Well, when you’ll want to be serious, give us a call.
We’ll be waiting. (they go away)
(confused) Raindrops are so complicated!
Canzoni sul tempo atmosferico
Accanto alle attività di teatro in lingua inglese, i bambini hanno imparato diverse canzoni che hanno per tema il tempo atmosferico.
Dame e cavalieri per un giorno tradotto in “guides for a day, è stato il titolo del video e del progetto condiviso sulla community etwinning che mi ha portata a vincere la medaglia d’argento al concorso:La scuola adotta un monumento.
Due anni fa su consiglio del mio Dirigente Scolastico, per la scelta dell’argomento da trattare per il mio anno di prova, ho deciso di tenere in considerazione la possibilità di partecipare a questa “sfida”: partecipare al concorso, adottare e quindi intraprendere un progetto della durata di un anno, valorizzando uno dei monumenti più importanti del nostro territorio, il Castello Visconteo di Pandino.
In quel ciclo insegnavo matematica e inglese in tre classi quindi l’unico modo per affrontare gli argomenti di storia e geografia, che non erano annoverati tra gli argomenti delle materie che insegnavo, era farlo in lingua inglese.
La piattaforma etwinning mi ha permesso di condividere il concorso e di trovare una scuola partner greca, di Atene, con la quale abbiamo condiviso le informazioni sul castello in lingua inglese utilizzando le tecnologie e coinvolgendo gli alunni in prima persona nella realizzazione di video, presentazioni e materiali, da postare on line sulla piattaforma.
La nostra scuola sorge proprio di fronte al Castello Visconteo di Pandino, un bene architettonico risalente al trecento.
Gli alunni del nostro istituto possono usufruire della disponibilità della guida per delle brevi uscite e visitare il castello nei periodi meno affollati.
Durante le diverse visite fatte al monumento gli alunni si sono dovuti documentare, prendendo appunti e scattando foto e brevi video che poi hanno utilizzato per la condivisione sulla piattaforma.
La scuola greca ha fatto lo stesso per due dei simboli sacri dell’intera umanità, l’Acropoli e il Partenone, è stata un’esperienza unica, poter apprendere attraverso dei pari di una nazione diversa, che hanno saputo coinvolgere i miei alunni in un modo irripetibile!
Per tenere traccia di tutte le informazioni annotate durante le uscite e nelle lezioni, dove ho privilegiato una didattica laboratoriale ed esperienziale, abbiamo creato un quaderno apposito: uno scrapbook
Lo scrapbook ha raccolto TUTTO QUELLO CHE SERVIVA AI MIEI ALUNNI PER IMMAGINARSI GUIDE PER UN GIORNO;
la planimetria del castello in formato A4 arricchita dalle immagini e da una semplice legenda bilingue;
mappa, posizionamento del monumento rispetto al territorio;
parti del castello, schede trovate su TWINKL – il Labelled Diagram of Castle e altri materiali a tema con dame e cavalieri sono FREE PRINTABLES.
canzone introduttiva delle attività – King on his throne =>link al video, la scheda del testo della canzone è una risorsa ACLE
informazioni sulla famiglia Visconti e sugli stemmi delle casate;
l’evoluzione del castello negli anni, com’era e com’è, comprensione e studio dei testi storici;
nomenclatura e breve descrizione delle stanze principali;
materiale costruito su misura per la conversazione in L2, riproduzione di una semplice mappa in scala per dare indicazioni ai nostri partner greci;
cibo/food, traduzione di un’antica ricetta di biscotti medievali e preparazione in classe;
costumi/abiti del tempo, costruzione di due paper dools – dama e cavaliere per agevolare la conversazione in piccolo gruppo;
conclusione del lavoro con la stesura del “CASTELMANIFESTO”, una presa di consapevolezza e promessa di fedeltà al monumento adottato;
realizzazione del video all’interno del monumento, requisito indispensabile per partecipare al concorso, tutti i costumi sono stati realizzati manualmente con lenzuola cartone, tempere e tanta creatività. 🙂
adottare un monumento non significa solo conoscerlo ma anche prenderlo sotto tutela spirituale e dunque sottrarlo all’oblio e al degrado, averne cura, tutelarne la conservazione, diffonderne la conoscenza, promuoverne la valorizzazione
In sostanza ho cercato di coinvolgere i miei alunni rendendoli responsabili nei confronti di un bene architettonico che sentono parte della loro quotidianità.
Dare loro il compito di fare da guide virtuali per i compagni partner di Atene ha aumentato il loro entusiasmo e ha permesso ad una sana competitività di fare emergere anche gli alunni meno spontanei e più introversi.
Questo è stato, fino ad oggi, il progetto più grande ed impegnativo che abbia mai pensato e realizzato con una classe, anche le soddisfazioni sono state uniche 🙂
IDEE CRAFT PER REALIZZARE CASTELLI DI CARTONE CON MATERIALE DI RECUPERO
Oggi ti raccontato soltanto una parte, quella legata al castello, manca tutto il lavoro svolto e inerente ai due monumenti greci. Farò un altro post in merito, potrebbe essere utile per chi avesse in mente un clil sull’antica Grecia e gli Dei dell’Olimpo.
Abbiamo già parlato di un altro progetto legato all’anno di prova QUI
Come promesso ad inizio anno, oggi vi racconterò brevemente il progetto Harry Potter che io e le mie splendide colleghe di quinta abbiamo realizzato nelle nostre classi. La nostra scuola non è nuova a progetti di questo tipo, già lo scorso anno Dorothy e il suo team hanno preso spunto dalle avventure del simpatico maghetto per le attività legate al periodo di Halloween. Senza il loro contributo il nostro progetto non sarebbe mai decollato! Trattandosi di un progetto interdisciplinare solo una parte delle attività verrà svolta in lingua inglese.
Ma veniamo a noi. Il progetto, partito in Settembre come accoglienza, si protrarrà tutto l’anno, e ad esso verrà dedicato un giorno al mese. L’idea di base è quella di utilizzare come sfondo integratore la storia di Harry Potter. Durante la prima settimana di scuola i bambini hanno ricevuto la loro lettera di ammissione alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. All’interno della busta abbiamo inserito anche il biglietto per l’Hogwarts Express. A questo link potete trovare una copia della lettera in inglese e il biglietto da stampare. Basterà registrarsi, il materiale è gratuito.
Il giorno successivo si è tenuta la SORTING HAT CERIMONY, attraverso la quale tutti gli alunni, travestiti da maghi, sono stati divisi nelle quattro case di Hogwarts: Ravenclaw (Corvonero), Slytherin (Serpeverde), Gryffindor (Grifondoro) e Hufflepluff (Tassorosso).
Da questo momento in poi sono partite le attività del progetto, con la presentazione della Coppa delle Case e la costruzione, insieme agli alunni, delle regole per l’assegnazione dei punti. Per tutta la prima settimana sono state svolte attività di ripasso a tema. Eccone un breve elenco suddiviso in base alla disciplina:
INGLESE: mini-lapbook di Harry e realizzazione di un vocabulary sul quaderno. Potete scaricare il file del mini-lapbook direttamente qui.
Per il ripasso di alcuni contenuti dello scorso anno (preposizioni di luogo, parti del corpo, orologio) ho realizzato un kahoot chiamato ENGLISH COMPETITION che potete trovare qui. Anche in questo caso è necessario registrarsi. L’applicazione Kahoot è uno strumento molto utile alla didattica. Per chi ancora non la conoscesse Dorothy ne ha parlato a questo link.
MATEMATICA: in rete abbiamo trovato questi materiali scaricabili gratuitamente. Noi ci siamo divertiti un mondo, nonostante le consegne siano in lingua inglese. Ho fatto svolgere autonomamente il sudoku mentre la seconda attività l’ho realizzata sul quaderno, sostituendo lo schema con una tabella più semplice.
ARTE/IMMAGINE: grazie a questo tutorial preso su pinterest abbiamo realizzato delle splendide bacchette personalizzate.
ITALIANO: comprensione di un breve testo tratto dal primo libro di Harry Potter.
MOTORIA: torneo di Quidditch. Abbiamo realizzato un semplice torneo di pallamano con due palloni morbidi (i bolidi) e una palla normale (pluffa). Scopo del gioco centrare con la pluffa i cerchi appesi al muro della palestra. Inutile raccontarvi l’entusiasmo dei nostri piccoli maghi!
SCIENZE: esperimento di pozioni. Potete trovare alcuni suggerimenti utili a questi link:
Al termine della prima settimana sono stati aggiornati i punteggi delle case e così sarà per ogni settimana fino alla fine dell’anno. Spero che abbiate trovato il progetto interessante, i nostri alunni ne sono entusiasti. Con l’avvicinarsi di Halloween qualcuna di queste idee potrà sicuramente tornarvi utile.
Come prima attività di inglese del nuovo anno ho deciso di proporre una riflessione su un tema di scottante attualità. Mi riferisco ai tanto discussi compiti a casa, in inglese homework.
E voi? Siete favorevoli o contrari?
Le discussioni a tema compiti sono all’ordine del giorno su tutti i principali mezzi di comunicazione, dove si alternano opinioni contrastanti. Ma qualcuno ha mai chiesto il parere degli interessati? Noi insegnanti ci siamo mai presi l’impegno di spiegare il perché dei compiti ai nostri alunni? Io ho deciso di iniziare da loro, anche se negli anni ho sviluppato un mio punto di vista: favorevole sì, ma con moderazione. I miei alunni passano a scuola otto ore al giorno e ritengo che, in quanto bambini, abbiamo la necessità di giocare e passare del tempo con la propria famiglia. Per questo nel mio team abbiamo deciso di assegnare i compiti solo nel week end o di settimana in settimana, facendo nostro il motto “pochi ma buoni”. Ovviamente le opinioni in merito sono tantissime, se ne potrebbe parlare per giorni, ma in questo caso vorrei concentrarmi sui bambini.
Ho stabilito di proporre l’attività in modo simpatico e scherzoso partendo dalla lettura del testo illustrato “I DIDN’T DO MY HOMEWORK BECAUSE…” di Davide Cali e Benjamin Chaud. Me ne sono innamorata appena l’ho visto. Affronta il tema dei compiti attraverso le bugie esilaranti di un bambino con una fantasia, oserei dire, fuori dal comune. Scuse assurde e buffe si susseguono di pagina in pagina fino al finale, che sorprende. Mi sono divertita tantissimo a leggerlo e non vedo l’ora di proporlo di classe.
Il testo non è semplice, ma le illustrazioni possono agevolare la comprensione di tutto il vocabolario. Ho trovato anche un paio di video su youtube per l’ascolto in lingua della storia.
Come attività di rielaborazione e di riflessione ho preparato un piccolo minibook con cui ricollegarsi al libro e contemporaneamente iniziare una breve riflessione sui compiti.
Dopo la compilazione del libretto ogni alunno dovrà pensare alla propria esperienza grazie a delle domande stimolo, che faranno da sfondo ad una discussione di classe, da svolgere rigorosamente in cerchio.
Avete mai dimenticato di fare i compiti? Perché? Come vi siete sentiti? Perché, secondo voi, si danno i compiti? Come si sentono i bambini che li fanno sempre quando i compagni li dimenticano? Esistono solo compiti scolastici?
La discussione dovrebbe portarli non solo a riflettere sulle loro emozioni, ma anche a calarsi in un punto di vista diverso, favorendo l’empatia e la comprensione dell’altro. Lo scopo dovrebbe proprio essere quello di responsabilizzarli. A tal fine ho preparato anche dei bigliettini da incollare sul diario.
Il primo è un “Homework free pass”, un buono per non fare i compiti della settimana, da assegnare a chi si è impegnato con costanza nelle attività. Il secondo è un “Missing homework sheet” da incollare sul diario al posto della classica comunicazione alle famiglie. In questo caso l’alunno dovrà riflettere sul perché non ha svolto il compito e impegnarsi formalmente a recuperarlo entro un termine stabilito da lui.
Tutti i materiali li potete trovare in SCHEDE DIDATTICHE – categoria FESTIVITIES/HOLIDAYS o direttamente a questo link:
Uno dei problemi che ho incontrato all’inizio del mio percorso scolastico da insegnante di lingua straniera è stato proprio quello di individuare i passaggi essenziali di una lezione. Le guide dei libri in adozione mi sono state d’aiuto, ma il contributo maggiore me l’hanno fornito i vecchi appunti universitari e alcuni testi di cui vi parlerò tra poco. Quindi come strutturare una “English lesson plan” ad arte?
Dopo alcune ricerche mi sono cimentata nella realizzazione di un’infografica, una semplice immagine che credo rappresenti in modo schematico e semplice i diversi steps di una lezione d’inglese. Non voglio dilungarmi in spiegazioni prolisse sull’infografica. Quindi ve la presento subito. Ci tengo a sottolineare come i cinque passaggi sotto elencati mi siano risultati fondamentali come insegnante alle prime armi.
Per realizzare l’infografica ho trovato molto utili questi due testi. Rappresentano un po’ la mia Bibbia per l’insegnamento della lingua inglese e per la stesura di ogni english lesson plan.
English for primary teacher – Slattery, Willis – Oxford
Inglese nella scuola primaria – Previto – Celtic Publishing
Speriamo presto di poterveli raccontare in una breve recensione.
Nel frattempo nella sezione SCHEDE DIDATTICHE – CLASSROOM LANGUAGE, potete trovare un modello vuoto da compilare per il vostro english lesson plan. Oppure potete semplicemente cliccare qui — modello lezione vuoto
Spero che questo articolo vi sia piaciuto, alla prossima teachers!
Dorothy e Tatiana
Ciao siamo Dorothy e Tatiana, due insegnanti della scuola primaria. Condividiamo la passione per l'insegnamento della lingua inglese, l'amore per i bambini e una sana dipendenza dalle cartolerie.
Jack Potato è il nostro piccolo archivio: raccoglie i nostri "esperimenti" didattici in classe, i materiali che produciamo e anche qualche spunto di riflessione. Benvenuto!
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