Il periodo di Natale è il più magico dell’anno, i bambini lo amano e sì, nonostante le fatiche che porta con sé, anche noi insegnanti non ci tiriamo certo indietro. Se ci sono glitter, brillantini, bigliettini e attività creative a tema Natalizio noi siamo sempre in prima linea e affrontiamo armati di coraggio il periodo che ci separa dalle tanto attese vacanze. I ritmi frenetici che ne conseguono non ci devono però distogliere dal progettare attività e percorsi con la giusta calma e preparazione. Per questo abbiamo pensato ad uno storytelling di Natale molto semplice da realizzare in classe.
Noi abbiamo proposto questo percorso in prima primaria (massimo in seconda) ma che può andare benissimo anche per la scuola dell’infanzia. Il testo da cui prende ispirazione è “Pip and Posy – The Christmas Tree“. È la storia di due amici animaletti, un coniglio (Pip) e una topolina (Posy), alle prese con la preparazione dell’albero di Natale. Il linguaggio è davvero semplice e ripetitivo e le meravigliose illustrazioni di Axel Scheffler agevolano la comprensione. I bambini ne sono rimasti coinvolti anche per una buona dose di ironia causata da alcune vicende che avvengono nella storia e che forniscono anche numerosi collegamenti. Infatti è possibile spaziare dal tema natalizio all’educazione alimentare, dalle caratteristiche delle stagioni fino ad un’attività culinaria di preparazione dei biscotti o ai numeri. Ogni insegnante può modulare il suo percorso in base ai suoi alunni e ai loro interessi.
Noi abbiamo svolto un’attività davvero semplice poiché come spesso ci succede eravamo in ritardo sulla tabella di marcia e siamo arrivate proprio sotto Natale. Abbiamo dedicato a quest’attività un paio di lezioni.
Nella fase di pre-storytelling, cioè quel momento che precede la lettura vera e propria, abbiamo giocato con le flashcards introducendo i nuovi vocaboli. Potete trovare un articolo sull’uso delle flashcards qui. In questo modo abbiamo presentato le key words della storia e predisposto i bambini alla lettura. Prima di leggere il libro abbiamo anche chiesto ai nostri alunni di descriverci la copertina:
What is it? It’s the cover of the book.
What can you see? Is it a rabbit? Is it a mouse? And what is it (indicando l’albero)? Yes, It’a a Christmas tree.
What are they doing? They are decorating the Christmas Tree.
Questo vi servirà per creare inferenze e agevolare la successiva comprensione del testo. Siamo poi passate alla fase di lettura vera e propria.
Indispensabile a questo punto è che tutti possano vedere comodamente il libro: se c’è lo spazio l’ideale sarebbe mettersi in cerchio in posizione comoda. Leggete il libro anche un paio di volte e al termine riprendete la storia aiutando i bambini a usare la lingua senza forzature. Basterà ripetere le loro parole o i termini chiave riformulando il tutto in inglese. Ciò che ci interessa ora è tenere alta la motivazione, poiché più i bambini saranno sereni e motivati più sarà semplice per loro memorizzare i vocaboli e comprendere la storia.
Per la fase di post storytelling abbiamo invece pensato a un’attività essenziale, creando insieme un grande albero di Natale di classe. Abbiamo lasciato liberi i bambini ci scegliere la decorazione che preferivano cercando comunque di usare la lingua il più possibile, sia passando tra i banchi durante la realizzazione degli addobbi, sia nel momento stesso in cui venivano chiamati i bambini ad attaccarli al nostro grande Christmas Tree.
Vi pubblichiamo qui sotto alcune idee per realizzare attività di raccordo e consolidare il lessico.
Qui potrete scaricare il file per realizzare una Christmas Card con l’immagine dei due protagonisti della storia.
Infine qui potrete accedere ad un tutorial per realizzare delle Christmas Tree paper chains per abbellire la classe o come dono da portare alle famiglie. Usate del cartoncino verde e divertitevi a decorarle con glitter o disegni personalizzati.
Speriamo che questo articolo vi sia piaciuto. Potete trovare altre attività sul natale qui sotto.
L’inglese e la matematica intese come discipline scolastiche non vengono accostate molto spesso. È più facile trovare altre coppie celebri e blasonate, come inglese e storia o inglese e scienze, soprattutto quando si parla di CLIL. I progetti CLIL richiedono molto impegno, progettazione e ricerca e difficilmente si trovano materiali adatti. Se poi vogliamo proporre un CLIL a sfondo matematico il tutto si complica ulteriormente. Lo scorso anno ho proposto ai miei alunni di seconda un CLIL sul consolidamento delle tabelline e devo dire che l’esperimento è ben riuscito. Ve ne parlerò presto. Quest’anno avevo proprio voglia di continuare il percorso di matematica in inglese e quando ho scoperto l’albo illustrato “HOW MANY LEGS?” di Jim Field e Yes Gray ho pensato che facesse proprio al caso mio. Lo storytelling è diventato una costante del mio fare scuola e questo albo, semplice e allo stesso tempo coinvolgente, ha conquistato tutti i miei bambini.
“How many legs?” ha un ritmo sostenuto e una struttura narrativa molto semplice, costituita da un susseguirsi di domande. Un bambino compie gli anni e immagina l’arrivo di tanti animali alla sua festa chiedendosi ogni volta quante gambe/zampe ci siano nella stanza. Al termine del racconto quante saranno? È proprio la sfida che ho lanciato ai miei alunni all’inizio della lettura: quante saranno le gambe in totale? Insomma un vero calcolo da esperti di zoologia. Tutti hanno accettato la sfida e si sono concentrati moltissimo. Forse sono stata solo fortunata, ma in entrambe le mie classi terze due bambini sono riusciti a fare il conteggio esatto. Ovviamente la lettura è da ripetere almeno due, anche tre volte. In alternativa c’è anche questo bellissimo video.
Come in tutte le attività di storytelling che svolgo in classe, alla fase di lettura ho fatto precedere un momento di presentazione del nuovo vocabolario, scoprendo ogni flashcard molto lentamente, in modo che i bambini potessero indovinare l’animale piano piano. È stato un momento molto coinvolgente.
Dopo la lettura abbiamo riscritto sul quaderno tutti gli animali nell’ordine del libro affiancandoli al numero delle loro zampe e del totale parziale. Questa attività ci è servita per consolidare il vocabolario di animali e numeri. Inoltre ci ha permesso di formulare oralmente semplici frasi matematiche come questa: ” eight plus four equals twelve”.
Abbiamo poi svolto una serie di attività di inglese e matematica collegate alla storia. In primo luogo ho proposto una classificazione degli animali della storia usando come criterio il numero delle gambe/zampe. I bambini divisi a coppie (anche se a distanza) hanno tagliato e incollato tutti gli animali. Poi hanno messo in scena semplici dialoghi domanda/risposta:
“How many legs does the pig have?”
“The pig has four legs”.
In seguito abbiamo lavorato a coppie/gruppo per risolvere questi semplicissimi problemi. Sono problemi che non hanno un’unica soluzione, quindi stimolano il ragionamento e la ricerca di risposte. I miei alunni si sono divertiti tantissimo e abbiamo trovato moltissime soluzioni, sviluppando le conoscenze sui numeri, le competenze nel calcolo e nella risoluzione di problemi.
Infine come attività conclusiva ogni bambino ha costruito il proprio libretto con i propri personaggi partendo da un foglio A4. Noi lo abbiamo svolto in video lezione, quindi non ho potuto usare le fotocopie che avevo già predisposto con il titolo e la prima frase da ripetere in ogni pagina. Siamo partiti da un foglio bianco e tutti sono riusciti a costruirlo. Nel tutorial che vi lascio qui sotto ho invece usato lo schema che troverete nel materiale scaricabile.
GIF TUTORIAL
Alla fine del lavoro ogni bambino ha letto ad alta voce la sua storia ai compagni, a cui nel frattempo era stato chiesto di indovinare il numero di zampe della storia. È stato un momento molto divertente perché ho dato la possibilità di usare anche altri animali conosciuti per complicare un po’ le cose.
Questo progetto a metà tra STORYTELLING e CLIL MATEMATICO ci ha dato molte soddisfazioni, i bambini hanno imparato i nomi degli animali e il costrutto HOW MANY LEGS? senza particolari sforzi, esercitandosi allo stesso tempo con i numeri e operazioni in lingua. Ci siamo divertiti moltissimo.
Se avete intenzione di proporre queste attività nelle vostre classi ricordatevi di mandarci le foto o anche solo un feedback. Potete trovare e acquistare il libro “How many legs” qui, mentre potete scaricare gratuitamente tutti i materiali di cui vi ho parlato nel post qui.
Continuate a seguirci sulla nostra pagina FACEBOOK e su INSTAGRAM, abbiamo in serbo numerose sorprese per voi!
Potete trovare altre attività di storytelling qui.
Avete voglia di proporre un’attività un po’ diversa sul cibo ai vostri alunni? Anche a voi la didattica digitale ha creato non poche difficoltà? Se la risposta è affermativa ad entrambe le domande vi trovate nel posto giusto. Oggi vi voglio raccontare un percorso di storytelling che ho avviato a partire dal libro KETCHUP ON YOUR CORNFLAKES di Nick Sharratt (potete trovarlo qui) usando materiali semplici e alla portata di tutti. Siamo consapevoli che questo sia un periodo strano, in cui le famiglie si sono trovate a dover gestire lavoro e figli contemporaneamente. Spesso non è possibile stampare schede e i libri di testo non offrono possibilità illimitate. Quindi noi insegnanti siamo chiamati ad un nuovo tipo di didattica, più semplice e fruibile anche da casa. Siete curiosi?
Ketchup on your cornflakes è un libro esilarante, lo potrete proporre in tutte le classi, io ho pensato questa attività per le mie due classi seconde durante un percorso sul cibo iniziato con il celebre albo illustrato di Eric Carle “The very hungry caterpillar”. A differenza di quest’ultimo, quello che vi propongo oggi è un libro non-fiction, che non propone una storia vera e propria, ma una serie di contenuti abbinati in modo così strambo da coinvolgere il lettore dall’inizio alla fine. Il nucleo tematico di riferimento non è solo il cibo e ciò rende molto flessibile il suo uso in aula. Io e i miei alunni ci siamo fatti delle grasse risate, tanto che sono rimasti male quando il libro è finito. Le pagine sono divise a metà in orizzontale, in questo modo si possono creare davvero numerosissimi abbinamenti. Ogni pagina propone il costrutto ” Do you like…”.
Come in tutte le attività di storytelling che propongo ho strutturato il percorso in tre fasi: pre-storytelling, while-storytelling e post-storytelling.
Pre-storytelling activities: abbiamo ascoltato queste canzoni (canzone1, canzone2, canzone3) per rompere il ghiaccio e per introdurre o ripassare i vocaboli sul cibo che in parte avevamo già conosciuto con la lettura di “The very hungry caterpillar”. Queste canzoni consentono anche di esercitarsi e memorizzare la domanda “Do you like…” e le due possibili risposte “Yes, I do/No, I don’t”. Successivamente abbiamo osservato il libro e la sua copertina e ho chiesto ai bambini di dirmi cosa pensavano che avremmo trovato al suo interno. In questa fase non è necessario usare solo la lingua inglese, possiamo mischiarle, magari riformulando le risposte dei bambini in inglese. Questo dipende dal livello della classe e serve principalmente per mantenere alta la motivazione degli alunni. Qualcuno infatti non capendo potrebbe demotivarsi. Bisogna trovare il giusto mix.
While storytelling activities: in questa fase ho letto il libro agli alunni disposti in cerchio vicino a me. Durante la lettura ho chiesto loro sia di ripetere alcune parole indicandone le illustrazioni sia di rispondere alle domande poste dal testo stesso. Il momento della lettura è fondamentale, è necessario coinvolgere tutti i bambini mantenendo il più possibile il contatto visivo e trasmettendo il nostro piacere per la lettura. Ovviamente in questo particolare momento ciò non sempre è possibile, se non volete farvi un filmato mentre lo leggete potete trovarne già pronti qui o qui. Terminata la lettura abbiamo realizzato delle mini-flashcards piegando un foglio A4 a metà per tre volte. In questo modo otterrete 8 mini-flashcards delle stesse dimensioni senza dover fare fotocopie. Dopodiché ho chiesto ai bambini di disegnare e scrivere solo i termini sul cibo incontrati nella storia. Ogni alunno ha poi colorato e ritagliato le mini-flashcards.
Con le flashcards ho poi proposto questi due giochi a coppie: il memory (trova le coppie) e what’s missing (dopo aver disposto un mazzo di carte a pancia in su sul banco uno dei due bambini deve toglierne una o più, l’altro dovrà indovinare quali carte sono state rimosse). Queste attività mi sono servite prevalentemente per esercitare e memorizzare il vocabolario.
Infine ho proposto una semplice attività di consolidamento sul cibo che potete trovare qui. Completata la scheda ad ogni bambino è stato chiesto di formulare semplici frasi: “I like…./I don’t like… Inoltre ho chiesto ai bambini di aggiungere liberamente dei disegni al lavoro. Altre utilissime attività le potete trovare a questo link.
Post-storytelling activities: questa è la fase del consolidamento, in cui si tirano le somme del lavoro svolto. In questo caso ho chiesto ai bambini di realizzare un libro personalizzato prendendo a modello proprio “Ketchup on your cornflakes”. I bambini hanno creato degli abbinamenti molto divertenti e ho promesso loro che non appena sarà possibile tornare in classe li leggeremo tutti. Per creare ciascun libro serviranno dei fogli bianchi e una pinzatrice. Il procedimento da seguire è molto semplice:
Piegare a metà 4 fogli bianchi per creare un libretto. Tenere da parte uno di questi fogli piegati. Servirà per la copertina (in alternativa si può usare anche un cartoncino colorato).
Piegare ancora a metà i fogli interni del libretto e tagliare lungo questa piega fermandosi ad almeno 1-2 cm sulla sinistra, vicino alla prima piega.
Inserire le pagine tagliate all’interno della copertina e rilegare usando una pinzatrice o uno spago.
Scrivere e disegnare a piacere creando gli abbinamenti più insoliti.
Con questa ultima attività di stampo laboratoriale i vostri alunni saranno coinvolti in prima persona e consolideranno tutti i termini e i costrutti appresi senza nemmeno rendersene conto. Per i più grandi sarebbe bello creare anche un video di presentazione alla classe!
Spero che quest’attività di storytelling vi sia piaciuta, i miei alunni si sono divertiti moltissimo. Se avete intenzione di proporla alle vostre classi mandateci le foto con una breve descrizione sulla pagina facebook Jack Potato.
E’ iniziato il conto alla rovescia per l’inizio del nuovo anno scolastico, fervono i preparativi e le idee nelle nostre teste si moltiplicano. E’ un periodo dell’anno che io adoro, in cui la ricerca di nuovi spunti diventa irrinunciabile, ma che porta con sé anche un uso dispendioso e talvolta folle delle nostre energie.
Per non arrivare alle prime settimane con le pile già scariche abbiamo deciso di lavorare per voi. Era da un po’ che avevo in mente questa BACK-TO-SCHOOL activity e la pausa estiva mi ha concesso di trovare il tempo per realizzarla. Così è nato ALL ABOUT ME Dodecahedron.
Si tratta di una rivisitazione in chiave 3D della classica scheda ALL ABOUT ME che prevede la realizzazione di un dodecaedro. All’interno di ogni faccia del dodecaedro i vostri alunni potranno descrivere una parte di sé attraverso la mediazione della lingua inglese. Il libro, il cibo e la materia preferiti, la propria famiglia, gli amici e gli hobbies sono solo alcune delle informazioni richieste in questa attività.
Una volta completati tutti gli spazi i ragazzi si potranno cimentare, da soli o aiutati da un compagno, nella realizzazione del dodecaedro. Conclusa la parte pratica ci si potrà concentrare sull’uso orale della lingua.
Ogni alunno, per estrazione, dovrà descrivere se stesso ai compagni formulando le frasi corrette. In alternativa sarà possibile svolgere un quiz nel quale un alunno, dopo aver pescato un dodecaedro a caso, dovrà rispondere alle domande formulate dai compagni. Questi ultimi dovranno invece indovinare di chi si tratta. Insomma una sorta di “indovina chi” della classe. Al termine del gioco si potranno appendere tutti i dodecaedri ad uno spago, per decorare la classe ancora spoglia dei primi giorni.
All about me dodecahedron è pensato per il ripasso iniziale ed è particolarmente adatto alle attività del progetto accoglienza.
Se avete intenzione di realizzare l’All about me dodecahedron dovrete procurarvi i seguenti materiali:
le due fotocopie del dodecaedro;
due cartoncini per incollare le fotocopie (senza il cartoncino rischia di rompersi ed essendo meno rigida la superficie da trattare risulta anche più complicata la sua realizzazione);
colori, colla e forbici;
spago.
Il procedimento per la realizzazione è invece il seguente:
completare e colorare le due fotocopie;
incollare le fotocopie sul cartoncino avendo cura di non tralasciare delle parti;
tagliare lungo i bordi esterni;
piegare tutte le alette e i lati del pentagono centrale in ognuna delle due fotocopie;
incollare prima la metà con meno alette e successivamente completare con l’altra metà, poco alla volta senza avere fretta;
inserire lo spago in uno spigolo dopo aver creato un piccolo nodo.
Nell’ultimo periodo tra Open Minds e Jack Potato è nata una bellissima collaborazione, culminata in questo meraviglioso articolo che Claudia Adamo ha deciso di condividere con noi. Una coinvolgente proposta di teatro in lingua inglese. Speriamo che le sue parole possano entusiasmarvi come hanno fatto con noi! Buona lettura!
In questo ultimo mese di scuola in tante scuole fervono i lavori per la recita finale. Ho allora pensato di proporvi un testo semplice in inglese che può essere imparato nelle varie classi della scuola primaria. E’ bello che i bambini possano dimostrare ai genitori cosa hanno fatto in lingua. Inoltre fare teatro in inglese è sicuramente un modo favorevole per insegnare loro tante parole nuove.
Il fatto di doverle pronunciare ad alta voce costringerà tutti a dovere allenare una buona pronuncia: questo a mio avviso è davvero importante, perché automatizzare la pronuncia corretta delle parole aiuta non solo le abilità produttive, ma anche quelle ricettive. Se i bambini si abituano a dire le parole correttamente ad alta voce allenano gli schemi motori che permettono di “dire bene” le parole in inglese.
Nel teatro in lingua inglese ci sono tradizionalmente anche molte canzoni, che sono il modo più naturale per “ascoltare e riprodurre” la pronuncia corretta, aiutati dal ritmo e dalla musica.
Fare una recita in inglese, in altre parole, non è soltanto “dimostrare” ma anche maturare e perfezionare la conoscenza linguistica, con risultati a lungo termine.
Tra le tante recite che stiamo proponendo in varie scuole di Milano e dell’hinterland con i nostri docenti madrelingua, vi propongo una sequenza di semplici “play” sul tema dell’acqua. L’acqua è un tema veramente versatile, perché si può connettere con il programma di scienze (a latere per esempio di un progetto CLIL) oppure con il programma in inglese (weather and seasons).
Fonte: Pinterest
Qui diamo le parti semplificate, da cui ogni insegnante può partire per ampliare la recita come desidera. Il testo è originale, scritto dai nostri maestri madrelingua, e può essere liberamente usato ed interpolato.
PRIMA E SECONDA
Per i bambini piccoli abbiamo creato un testo molto semplice, sulla base di argomenti che avevamo studiato già in classe e che tutti i bambini hanno imparato a conoscere, ovvero i colori ed il tempo atmosferico.
Topics: saluti, colori, weather (sun, snow, rain, rainbow), aggettivi di grado positivo;
Grammar: pronomi personali e verbo to be (I am/ you are)
Fonte: Pinterest
Bambino1 „Hello, I am Mr. Sun!“ („Hello Mr. Sun!“)
„I am yellow and hot!“ („You are yellow and hot!“)
Bambino2 „Hello, I am Mrs. Snow!“ (other kids: „Hello Mrs. Snow!“)
„I am white and cold!“ („You are white and cold!”)
Bambino 3: „Hello, I am Mr. Rain!“ (other kids: „Hello Mr. Rain!“)
„I am wet! I am water!“ („You are wet and you are water!“)
Bambino 4: „Hello, I am Mrs. Rainbow!“ (other kids: „Hello Mrs. Rainbow!“)
„I am yellow! (you are yellow!) I am orange! (you are orange!) I am red! (you are red!) I am green! (you are green!) I am blue! (you are blue!) I am purple! (you are purple!)
Per i bambini piu’ grandi proponiamo una carrellata di città (i bambini si sono divertiti tantissimo a fare i fondali delle varie città del mondo), con il pretesto del viaggio di una curiosa gocciolina di pioggia, che decide di girare il mondo facendoci conoscere le particolarità del tempo atmosferico nelle varie città.
Fonte: immagine di repertorio Open Minds
In questo „play“ ci sono più parti: gli insegnanti possono adattare il testo a seconda delle caratteristiche della loro classe, anche eventualmente aggiungendo o togliendo città (è un testo „modulare“). Il testo è originale e può essere liberamente modificato ed interpolato.
Per ogni singola città, oltre ai dialoghi, avevamo anche creato un cartellone del tempo.
Topics: saluti e presentazioni, domande e risposte, posti famosi delle città, aggettivi, pronomi personali+ verbo essere
(A curious raindrop went to see the world! It visits these cities making a local acquaintance in every city: London, Paris, New York, Tokyo, Moscow and returns to Milan to his friends and family. Between every scene, one of the kids walks on stage holding a poster that states „A FEW CLOUDS AWAY…“)
LONDON
Where am I?
Hi!
Good morning!
How do you do?
I’m Waterlina, nice to meet you!
I’m Smally Drop!
And I’m Droppy! Welcome to London!
Nice to meet you! I’m Dropson! Look at how many drops!
Oh yes, it rains a lot here!
You aaaalways take your umbrella!
We’ll show you London, it’s incredible!
There is the London bridge!
Wow, it’s very beautiful!
It really is!
And we have a queen!
Queen Elizabeth the second!
And this is her house, Buckingham palace!
Look! Hogwarts!
Nooo! Harry Potter’s castle??
I read all the books and watched all the films! It’s very, very cool!
Thank you for this visit, London is wonderful!
PARIS
Look! A tourist drop!
Hi! I’m Luc, and you’re in Paris! The city of lights!
Oh la la, Paris c’est magnifique! I’m Chloé, enchanté!
Ciao, I’m Dropson, from Milan!
Do you want to come with us to the stadium?
Yeah, PSG is playing against Liverpool!
Wow, sure! Let’s go!
…
This is so much fun, to win 5 – 0 is impressive!
Look, it’s Neymar!
Hi! Did you like the game?
YES!
Can I have your autograph? You’re my idol!
Me too!
Me three!
I will show you the city! Let’s go to the Eiffel tower!
Let’s go!
NEW YORK
Excuse me, excuse me!
Yes?
Is this New York?
Of course!
What else?
Then why is it called the Big Apple, it doesn’t look like an apple!
Eh, who knows!
It’s a mystery!
Where are you from?
I’m Dropson from Milan! Are there some football stadiums too here?
Yes!! Come with us!
But… This is not football, the ball is oval, it’s not round!
Exactly!
And the players have defensive helmets!
Of course!
Are you sure this is football? I thought of Messi, Neymar, Ronaldo…
Oooooh you mean soccer?
Nahh, that’s not cool.
Come on, let’s go to Times square, you must see Manhattan…
And Central Park…
And the Empire State Building…
And… (they exit)
RIO DE JANEIRO
Wooaaah, what is this music??
Olá! I’m Angela, welcome to Brazil!
You are just in time, today is the first day of Carnival!
Yes! We like to dance samba!
Wow, what is samba?
Samba is music…
… and dancing…
… and life!
Brazilian drops love to samba!
But we also love to play football!
Oooh, I love football!
You MUST see our stadium, Maracanã! It’s huuuuge!
And also our favourite beach, Copacabana!
What do you prefer, swimming or playing football?
Hmmm, difficult choice!
Let’s go to the beach now…
… and in the afternoon we go to the stadium!
I hope you have your bathing suit!
Let’s go! (takes out his swimming goggles)
TOKYO
Swimming in Brazil was great! But where am I now?
Konnichiwa! My name is Ryan-san! Welcome to Japan!
The land of the rising sun! I’m Simo-san!
And I’m Dropson, from Italy!
What would you like to visit?
We have supermodern buildings…
Old japanese tea rooms…
We can watch the new Godzilla film…
Or have a nice sushi!
Sushi? Did you say sushi? It’s my favourite food!
Great! Let’s go!
MOSCOW
Brrrrrrrr why is it so cold here???
We’re in Moscow!
It’s very cold, but also very beautiful!
My name is Dropoi!
And I’m Vodkadrop! I’m a very funny drop, I go to parties all the time!
Do you want to see the CSKA stadium?
No more stadiums, thank you! But I am curious about your city!
Let’s go to the Red Square and eat!
Let’s eat bliny! They are Russian pancakes!
Yummyyy!
Let’s go!
MILAN
Dropson, where were you?
I had so much fun around the world! I started in London where I saw the London bridge and Buckingham palace, then I went to Paris…
Let me guess, you saw the Eiffel tower?
Yes! And I met Neymar!
Yeah sure, and I had coffee with Cristiano Ronaldo!
You have surely seen New York?
Yes! And Rio! Wow it’s so hot there! I went for a swim!
Ah, I can imagine, so in Brazil it’s hot?
While here in Milan it’s cold?
Suuuuuure (ironically)
Exactly! And then I had sushi in Japan! Oh, and in Moscow it was freeeeezing!
Ah you went to Moscow too!
And Japan! Of course!
Well, when you’ll want to be serious, give us a call.
We’ll be waiting. (they go away)
(confused) Raindrops are so complicated!
Canzoni sul tempo atmosferico
Accanto alle attività di teatro in lingua inglese, i bambini hanno imparato diverse canzoni che hanno per tema il tempo atmosferico.
L’uso dei verbi in una lingua straniera non è mai semplice. Per dei bambini alle prime armi con l’apprendimento dell’inglese ancora meno. Ma ahimè, non se ne può proprio fare a meno se non si vuole ridurre tutto alla mera ripetizione di vocaboli. Infatti uno degli scopi principali nell’insegnamento della lingua inglese, se non il più importante, è quello comunicativo. Alla scuola primaria si insegnano prevalentemente le forme verbali al tempo presente semplice. Oggi ci focalizzeremo sul verbo avere.
Come facilitarne l’apprendimento? Come non renderlo troppo “accademico”? Attraverso una via naturale per il bambino, quella del gioco. In questo post cercherò di raccontarvi come ho impostato l’attività nelle mie classi. Ho preparato una serie di materiali che mi sono stati molto utili per coinvolgere i miei alunni, che si sono proprio divertiti!
Il kit comprende una serie di cartellini di diverso colore per facilitare la formazione di frasi. Cartellini con pronomi personali, con verbo avere e con complementi oggetto (in questo ultimo caso ho usato gli oggetti scolastici, ma ho predisposto dei cartellini in bianco per scrivere altri oggetti in base alle esigenze).
Si può stampare un kit per ogni alunno in modo che si possa esercitare anche a casa o un kit per ogni gruppo di lavoro (coppie o gruppi di 3-4 alunni). Inizialmente ho proposto la formazione di semplici frasi dette da me in inglese. Poi per diversificare l’attività ho chiesto ai bambini di formarle partendo da una mia richiesta in italiano. Come variante è possibile inoltre chiamare a turno gli alunni chiedendo loro di prendere il nostro posto. Infine abbiamo dato vita ad una vera e propria sfida, con tanto di punteggi e di vincitori (1 punto per le frasi affermative, 2 punti per le frasi negative, 3 punti per le frasi interrogative).
In una lezione differente ho proposto invece dei giochi a tempo:
formare delle frasi usando il maggior numero di cartellini possibili una sola volta (15 minuti);
scrivere il maggior numero di frasi possibile sul quaderno usando i cartellini. Ogni cartellino può essere usato anche più di una volta (10 minuti).
Il kit comprende inoltre le tavole sul verbo avere a colori in forma estesa e contratta e un altro file con le tavole in bianco e nero complete, parzialmente complete o vuote. In questo modo i vostri alunni potranno cimentarsi nel loro completamento autovalutando il loro apprendimento.
Spero che questi materiali possano esservi utili, fateci sapere se e come li avete usati.
Avete mai svolto nelle vostre classi un’attività con la metodologia CLIL? A molti di noi sembra un’attività troppo complicata, vuoi per le difficoltà legate alla lingua, vuoi per la tenera età dei nostri alunni. Lo scorso anno ho deciso di mettermi alla prova costruendo una serie di attività CLIL di scienze. Ma andiamo per ordine.
CLIL è un acronimo che sta per Content and Language Integrated Learning ed è una metodologia ideata da David Marsh nell’ormai lontano 2002.
Consiste nell’insegnamento di una disciplina o parte di essa attraverso una lingua straniera, in questo caso l’inglese.
L’obiettivo è quindi duplice: da una parte l’apprendimento della lingua inglese e dall’altra quello dei contenuti disciplinari. Attraverso la metodologia CLIL gli alunni vengono esposti alla lingua, imparandola in modo naturale.
Il progetto che ho ideato ha come obiettivo finale la costruzione di un orto a scuola e prevede una serie di attività per introdurre i contenuti attraverso il gioco. Eccone una breve presentazione:
LESSON 1: visione del video https://www.youtube.com/watch?v=3QjSD2AF5mg , gioco del puzzle e memory game delle parti della pianta. Realizzazione del flipbook delle parti della pianta.
LESSON 2: discussione di classe relativa alla domanda “What parts of the plant do we eat?” e costruzione di una mappa concettuale con il tool https://bubbl.us/ (è necessario registrarsi).
LESSON 3: attività laboratoriale di SEED SEARCH. Gli alunni, divisi in gruppi, vanno alla ricerca dei semi all’interno di alcuni ortaggi, li osservano e analizzano. Infine completano una scheda di rielaborazione del lavoro svolto.
LESSON 4: brainstorming alla lavagna su cosa le piante hanno (HAVE), ciò di cui le pianta necessitano (NEED) e cosa le piante offrono (GIVE). Successivamente viene costruito uno schema riassuntivo interattivo, con alette sollevabili. Ottimo anche per l’autocorrezione e lo studio.
LESSON 5: gli alunni realizzano un progetto dell’orto (su carta o un modellino) elencando tutto il materiale necessario alla sua costruzione e cura.
LESSON 5: realizzazione dell’orto, cura, mantenimento e raccolta.
A progetto concluso ho cercato di tirare le somme del lavoro svolto. I bambini sono stati fortemente ricettivi, con alti livelli di motivazione e partecipazione. Per me è stata un’esperienza formativa altamente stimolante. Anche se inizialmente l’aspetto linguistico mi preoccupava non poco, ho deciso di buttarmi e sperimentare.
Vi è piaciuto questo articolo? Avete già utilizzato la metodologia CLIL? Siamo curiose di conoscere le vostre esperienze, la condivisione è il nostro pane quotidiano. A breve preparò i materiali necessari per realizzare tutte le fasi dell’attività, seguici sulla nostra pagina facebook https://www.facebook.com/Jack-Potato-1528362540805159/
Dorothy e Tatiana
Ciao siamo Dorothy e Tatiana, due insegnanti della scuola primaria. Condividiamo la passione per l'insegnamento della lingua inglese, l'amore per i bambini e una sana dipendenza dalle cartolerie.
Jack Potato è il nostro piccolo archivio: raccoglie i nostri "esperimenti" didattici in classe, i materiali che produciamo e anche qualche spunto di riflessione. Benvenuto!
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